PANDIMM: Rischio sanitario ed immigrazione nelle dinamiche di fiducia e cooperazione interetnica a Torino
PANDIMM: socio-economic effects of scapegoating immigrants for the pandemic crisis
Aree / Gruppi di ricerca
Partecipanti al progetto
- Zotti Roberto (Ricercatore)
- Conzo Pierluigi (Coordinatore)
- Michela Boldrini (Ricercatore)
- Giulia Fuochi (Collaboratore)
- Cristina Onesta Mosso (Collaboratore)
- Laura Anfossi (Collaboratore)
Descrizione del progetto
Lo scopo di questo progetto di ricerca è esplorare come le preferenze politiche, da un lato, e le attitudini verso gli altri individui, dall'altro, siano influenzate dalle percezioni individuali del disagio socio-economico e dall'intensità dei flussi migratori durante la pandemia da Covid-19. In particolare, alcuni studi hanno valutato l’effetto della pandemia su diversi aspetti del benessere dei cittadini. Un aspetto ancora poco analizzato riguarda la sfera delle attitudini socio-politiche e dei comportamenti sociali, con particolar riferimento alle opinioni riguardo la redistribuzione del reddito e la fiducia, in generale e nei confronti di individui molto spesso rappresentati dai media come potenziali veicoli di rischio sanitario: gli immigrati. La recente letteratura ha dimostrato che l’esposizione a narrazioni negative degli immigrati genera opinioni e comportamenti discriminatori verso questi ultimi. La pandemia può aver acuito questo fenomeno: la percezione di un rischio (sanitario) crescente derivante da interazioni sociali può essersi estesa a relazioni con persone di altre nazionalità, potenzialmente foriere di contagio. Capire come la pandemia influenzi le opinioni e i comportamenti nei confronti degli immigrati può favorire lo sviluppo di politiche volte a creare contesti sociali più disposti all’accoglienza e all’integrazione.
Per rispondere a queste domande di ricerca, condurremo un esperimento in laboratorio con studenti ed immigrati, esponendo i primi ad una serie di stimoli che veicolano informazioni sulle conseguenze della pandemia e/o sulla rilevanza dei flussi migratori. Tali stimoli faranno riferimento (attingendo dai social media) ai numeri dell’immigrazione, ai suoi costi, ai rischi sanitari associati e al conflitto tra mobilità dei migranti e lockdown per i residenti. L’esperimento coinvolgerà competenze interdisciplinari, ed in particolar modo l’economia, la psicologia e la chimica. Saranno infatti utilizzate tecniche comportamentali (giochi tra immigrati e studenti UniTo), rilevazioni fisiologiche e psicologiche validate in letteratura, nonché utilizzate già in una precedente ricerca finanziata dalla Fondazione CRT (RF: 2017.2298).
Questa metodologia offrirà indicazioni di policy riguardo se, in che misura e direzione, l'utilizzo di una campagna informativa che sottolinei pessimisticamente/ottimisticamente una o entrambe queste dimensioni (pandemia e immigrazione) possa influenzare il comportamento individuale, in un contesto di profondo disagio e incertezza come quello portato dalla pandemia.
Questa analisi contribuirà alla letteratura che ha recentemente iniziato a indagare come le problematiche sanitarie emerse durante l’attuale emergenza sanitaria, parallelamente all’emergenza migratoria, possono, separatamente, influenzare comportamenti e atteggiamenti individuali, fornendo nuove intuizioni su come gli effetti di queste due dimensioni possono interagire e possibilmente rafforzarsi a vicenda. Ciò consentirà di valutare quali potrebbero essere gli effetti di una manipolazione volontaria dell'informazione su entrambe le dimensioni – perpetrata, ad esempio, dai politici o dai media – in tempi di grande preoccupazione per i cittadini, ed in un contesto, come quello della città di Torino, molto sensibile al tema dell’immigrazione.